Dossier su giunta Appendino

"La libertà non si conquista mai una volta per sempre"

Dossier su giunta Appendino: una città ingessata senza visione per il futuro

RADICALI ITALIANI – 05/07/2017

Si è svolta il 5 luglio una conferenza stampa per la presentazione del Dossier «Torino a 5 stelle – un anno di fallimenti?» curato dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Nell’occasione è stata data notizia dell’azione di accesso agli atti effettuata dai Radicali per verificare le spese elettorali dei due candidati sindaci alla scorsa tornata amministrativa. Dalla verifica della documentazione presso la Corte d’Appello di Torino si evidenzia che mentre il candidato Piero Fassino ha presentato una corposa documentazione con un ampio elenco dei finanziatori della propria campagna elettorale e delle spese sostenute, la candidata Chiara Appendino ha fornito solo un documento nel quale si attesta che la spesa sostenuta è stata pari a 895 euro, contributo della stessa Sindaca.
Da questi dati, al di là delle questioni di rispetto della legge, si evince l’impossibilità di sapere con esattezza chi siano i finanziatori della campagna di Appendino e quali le spese, dato che di tutta evidenza l’investimento durante il ballottaggio è stato assai più ingente della cifra dichiarata. Peraltro sul volantino di campagna elettorale della Sindaca risultava che i contributi richiesti erano da inviare a «Ass. Comitato M5S Torino», mentre la legge impone che qualsiasi finanziamento elettorale passi attraverso uno specifico conto corrente intestato al mandatario. Il tutto alla faccia della tanto sbandierata trasparenza.

I Radicali non si uniscono al coro di chi chiede le dimissioni della sindaca e della sua giunta ma hanno raccolto alcune delle principali criticità venute alla luce in questo primo anno.
Il corposo dossier, infatti, individua 16 punti nei quali la Giunta ha dimostrato la propria inadeguatezza. Dalla mancanza di visione di una Torino degli anni futuri, all’assurdità della delibera antialcolici, dal siluramento in splendido stile partitocratico dell’Assessore Giannuzzi, all’assenza di azione sui temi tanto evocati della sicurezza, dalla mancanza di volontà di procedere nella realizzazione della seconda linea della Metro (priorità assoluta per Torino secondo i Radicali e per la quale è stata, già nella scorsa consiliatura, individuata la possibilità di ricorrere al ‘road pricing’ per il suo finanziamento) ai provvedimenti inattuabili sulla mobilità sostenibile.
Sono stati inoltre toccati numerosi altri aspetti, relativi all’ambiente, al bilancio, alla sicurezza, alle contraddizioni delle iniziative intraprese da Appendino consigliera smentite poi da Appendino sindaca.

(—> Leggete e scaricate il dossier)