TAV – Vogliamo entrare nel merito?

"La libertà non si conquista mai una volta per sempre"

Sulla TAV si sono dette e scritte molte cose, alcune serie e obiettive, altre “di fantasia”. Su queste ultime in particolare i media (giornali, televisioni, web), per soddisfare le idee pregiudiziali del “popolo”, hanno lavorato con accanimento e sono riusciti a diffondere una quantità inimmaginabile di bufale e di falsità.

Noi di OSSERVATORIO21 cerchiamo di uscire dalle strettoie delle ideologie e preferiamo valutare le situazioni basandoci su dati concreti e certificati, su testimonianze dirette, su analisi effettuate da persone competenti, su strumenti collaudati.

Oggi abbiamo trovato un’intervista molto significativa: un Operatore del settore trasporti, che da 40 anni lavora come spedizioniere internazionale nel Torinese, descrive gli scenari legati alla TAV.

1. L’operatore intervistato, presidente della società Ambrogio SpA, da decenni lavora con serietà e determinazione, ma deve confrontarsi con un sistema logistico che sta diventando obsoleto e riduce la competitività delle imprese.

2. Le gallerie moderne che attraversano le montagne devono essere pianeggianti (gallerie di base), per consentire ad un solo locomotore di trainare dei carichi rilevanti, mentre il vecchio tunnel del Frejus si inerpica fino a 1.300 metri di quota.

3. A causa dell’obsolescenza del tunnel del Frejus, il trasporto di merci non è più competitivo in Piemonte e si è spostato progressivamente verso la Lombardia.

4. Il ritardo nella realizzazione della TAV genera sempre più scoraggiamento negli imprenditori, che devono trovare soluzioni più competitive spostandosi in altre Regioni.

5. Tra le bufale che circolano a proposito della TAV, una delle più diffuse riguarda la presunta scarsa utilizzazione della linea storica. Si sostiene che tale linea sarebbe in grado di assorbire un traffico ben più rilevante di quello attuale. Nulla di più falso! E’ vero il contrario, cioè che la linea storica non riesce ad assorbire i volumi richiesti in modo efficace. Oggi ogni giorno sono disponibili 90 “tracce” (45 per i passeggeri e 45 per le merci) e non è possibile aumentarle.

6. Chi è incompetente in materia di traffico ferroviario potrebbe pensare, semplicisticamente, di aumentare la frequenza dei passaggi giornalieri per accrescere la capacità. Peccato che non sia possibile tecnicamente!

7. I moderni locomotori possono trainare nelle gallerie di base dei treni lunghi 750 metri con un carico di 1.600 – 2.000 tonnellate. Sulla vecchia linea del Frejus la lunghezza massima dei treni è di 480 metri e il carico non può superare le 600 tonnellate (a causa della pendenza e della tortuosità del percorso).

8. L’obsolescenza del vecchio tunnel del Frejus (gallerie più basse e più strette) impedisce alle aziende di trasporto di essere competitive e le condanna alla sparizione.

9. Senza la TAV i corridoi ferroviari di collegamento attraverso le Alpi si concentreranno sul Gottardo (400 tracce al giorno) e sul Brennero (350 tracce), mentre il Frejus è destinato a sparire (90 tracce, con le limitazioni già viste). La TAV per contro offrirebbe 300 tracce giornaliere senza limitazioni.

10. Senza la TAV non ha senso immaginare che si sviluppi un polo della logistica nell’area del Torinese, perché tutti i trasporti rimarranno locali, con gravi conseguenze sull’economia e l’occupazione nella Regione Piemonte.

11. Per quale motivo un investitore estero verrebbe ad impiantare delle unità produttive in Piemonte? Senza un sistema di trasporti efficiente e in mancanza di infrastrutture logistiche gli investimenti sarebbero improduttivi.

12. Gli amministratori pubblici si rendono conto delle conseguenze di una politica miope sul territorio? Oppure – per inseguire delle ideologie utopistiche – vogliamo condannarci ad una decrescita infelice?