TAV, prima analisi costi-benefici

"La libertà non si conquista mai una volta per sempre"

Tav Torino-Lione, ecco l’analisi costi-benefici (del 2011)

di Claudio Martone (Public Policy)

Il destino della Tav Torino-Lione sembra appeso all’analisi costi-benefici promessa dal Governo, avvitato sulla questione a causa delle visioni contrapposte di Lega e Movimento 5 stelle. In realtà un documento ufficiale c’è già: si tratta della “Analisi costi-benefici. Analisi globale e ricadute sul territorio” pubblicata a dicembre 2011 nel Quaderno n. 8 dell’Osservatorio sul collegamento ferroviario Torino – Lione istituito dalla presidenza del Consiglio nel 2006, sotto il Governo Prodi II. La ricerca al tempo vide coinvolte tutte le parti in causa: Lyon Turin Ferroviaire, Rete ferrovviaria italiana, i rappresentanti degli enti territoriali, l’Agenzia per la mobilità metropolitana, il commissariato di Governo e l’Osservatorio tecnico.

Il rapporto, molto vasto ed approfondito (403 pagine) analizza costi, benefici e impatto della linea ad alta velocità, ed è stato la base empirica su cui negli anni successivi si è finalizzato l’Accordo Italia-Francia per la tratta. Ci sarebbe da chiedersi perchè un documento simile, anche se è di qualche anno fa, oggi non viene minimamente preso in considerazione.  A favore della Tav i risultati dello studio del 2012 evidenziarono fra gli 11,9 e i 14,2 miliardi di benefici netti aggiuntivi in cinquant’anni, dal 2023 al 2072, in un’ipotesi “prudenziale”. In caso di ripartenza più sostenuta dell’economia, il rapporto metteva nero su bianco benefici fra i 24,8 e i 27 miliardi.

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