da La Repubblica del 21 febbraio 2017
di Cristina Cucciniello
VARSAVIA – “Mia madre è russa, ma io non andrei mai nel suo paese, ho paura.Temo di essere stata inserita in una qualche blacklist”: Olga Yurkova – 36 anni, un caschetto rosso fiammante, un fisico minuto che si accompagna ad un atteggiamento composto ma determinato – è una giornalista ucraina ed una media trainer con oltre 10 anni di esperienza alle spalle. Ma è, soprattutto, una delle fondatrici di Stopfake.org, un portale ucraino dedicato al fact checking della propaganda e dell’informazione principalmente proveniente da canali media russi entro il contesto della crisi ucraina, che ha avuto inizio nel 2014, con le proteste Euromaidan.
Stopfake.org, che sta per compiere i tre anni di vita online, a soli 90 giorni dalla sua fondazione già contava un milione e mezzo di visitatori unici al mese: oggi ne raggiunge circa sette, per un totale di 23 milioni di pagine visualizzate sul sito, che – grazie al lavoro di un team di traduttori – è consultabile in dieci differenti lingue, compreso l’italiano. “Stopfake è nato dall’intuizione di un gruppo di studenti della Kyiv Mohyla Journalism School, la scuola di giornalismo di Kiev – la stessa che ha frequentato anche Olga – ed è un progetto totalmente indipendente, che si basa sul lavoro volontario dei giornalisti che hanno aderito e su donazioni da parte di singoli utenti o fondazioni non governative internazionali che selezioniamo con attenzione”, spiega la Yurkova a “la Repubblica”, a margine del Tech Camp 2017, un evento formativo dedicato a giornalisti, comunicatori e startupper, organizzato dal Dipartimento di Stato statunitense in collaborazione con l’Information Society Development Foundation, appena conclusosi a Varsavia.