Sviluppo del Capitale Umano

"La libertà non si conquista mai una volta per sempre"

Progetto Sviluppo del Capitale Umano dell’Area Metropolitana torinese: proposta di organizzazione

Obiettivo di questa nota è di definire una proposta di come organizzarsi per fare procedere il progetto.

 1)      La complessità e vastità del tema inducono a identificare un numero molto ampio di soggetti da coinvolgere nel progetto (a titolo vuoi di cooperatore, vuoi di interlocutore). Di conseguenza emerge la necessità di scomporre il tema in sotto-temi distinti da gestire in modo coordinato e da affidare a sottogruppi di lavoro.  

 2)      Lo sviluppo di ogni sotto-tema deve essere gestito prestando attenzione specifica ad alcune prospettive comuni. In particolare se ne possono identificare almeno due:

    il capitale umano di genere femminile, rispetto al quale occorre creare condizioni che ne favoriscano la piena valorizzazione;

         la coerenza dell’offerta formativa complessiva rispetto alla domanda di lavoro presente e soprattutto futura del territorio, tenuto conto da un lato dell’evoluzione generale del contesto
sociale, culturale, tecnologico ed economico, e dall’altro delle linee di sviluppo prefigurabili per l’area metropolitana torinese.

 3)      L’organizzazione del progetto dovrebbe prevedere:

     un gruppo di coordinamento composto da esponenti di Osservatorio21 con l’eventuale innesto, per eccezione, di figure autorevoli e disponibili che ne possano rafforzare la competenza e la
forza di interlocuzione con soggetti esterni (es. Mauro Zangola, Alberto Lazzaro);

         per ogni sotto-tema, un gruppo di lavoro dedicato da affidare alla responsabilità di uno dei componenti del gruppo di coordinamento e con la presenza di soggetti (anche in prevalenza
esterni a Osservatorio21) adeguatamente autorevoli, competenti e disponibili.

4)      Prima possibile ipotesi di elenco di sotto-temi:

    Alta formazione, da sviluppare avendo come riferimento-chiave le due università (con le loro alte scuole) e le altre istituzioni di formazione terziaria già presenti sul territorio (Accademia Albertina, Conservatorio, ESCP-EAP, Fondazione ITS, IED, IAAD, Centro Conservazione e Restauro, European Training Foundation, International Training Center of ILO, SSML Vittoria, School of Entrepreneurship & Innovation, Cottino Social Impact, ecc.) o in fase di avvio (es. Scuola Superiore per la Pubblica Amministrazione di Santena).

         Scuola, da sviluppare interagendo con enti di ricerca già attivi I(es. Fondazione Agnelli, Fondazione per la Scuola), con figure competenti e lungimiranti (es. Dirigenti scolastici di Istituti superiori come Grassi, Avogadro, ecc.) e con iniziative di formazione secondaria private (es. Scuola Camerana, Città dei Mestieri, ecc.), oltre che con soggetti istituzionali dedicati (es. Direzione Regionale del Ministero).

         Trasferimento tecnologico, da sviluppare interagendo con incubatori, centri di ricerca pubblici
e privati già presenti sul territorio (es. INRIM; Molecular Biotechnology Center, IRES, IRCrES, SITI, CSP, CRF, Links Foundation, ISI Foundation, Centro Einaudi) e tenendo in considerazione alcune iniziative in corso di avviamento o progettazione (es. Manufacturing Technology Competence center, Parco della Salute, Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale).

         Residenzialità e Tempo libero, tema da sviluppare nella prospettiva di incrementare la capacità di attrazione e trattenimento sul territorio di figure (studenti, docenti, ecc.) provenienti da altre Regioni e Paesi, interagendo con soggetti già attivi (es. CUS, Collegio Einaudi, investitori immobiliari, ecc.), oltre che con i competenti soggetti istituzionali.

 Come si può vedere il tema, se considerato a 360°, rischia di essere sconfinato e difficilmente gestibile. Pertanto, si tratta in primo luogo di circoscriverne i contorni e i confini in modo da renderlo affrontabile più realisticamente (eventualmente anche decidendo di escludere in prima battuta determinati ambiti e soggetti). Al riguardo, va ricordato comunque che l’obiettivo che dovrebbe darsi Osservatorio21 non consiste nello sviluppare delle proposte articolate e di dettaglio per ogni tema o sotto-tema, ma invece di identificare priorità, indirizzi e azioni da promuovere, oltre a modalità di governance da mettere in piedi in modo che le cose da fare diventino responsabilità esplicita di qualche soggetto.